LA PAZIENZA, la più grande delle virtù

 
Al centro di un’interessante mostra  dossier appena inaugurata alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, troviamo un tema che da sempre ha interessato artisti, filosofi, letterati e pensatori: la PAZIENZA, intesa come virtù predominante e necessaria per i potenri e per i regnanti. L'occasione è la celebrerrima opera di GIORGIO VASARI " l’Allegoria della Pazienza" nella presentazione di   Anna Bisceglia, curata nei minimi dettagli.

La tela, appartenuta alla collezione del Cardinale Leopoldo de’ Medici, ha una storia assai originale:  committente fu il vescovo aretino Bernardetto Minerbetti,  che interpellò il Vasari affinché  rappresentasse  quella che riteneva essere una delle sue maggiori virtù, con la quale era riuscito a sopportare per anni  un ricco  zio  che lo aveva poi lasciato  erede di tutta la sua fortuna. Vasari prende spunto dalla mitologia classica e prepara un bozzetto che rappresenta una giovane donna, nè troppo vestita nè troppo discinta, nè troppo appariscente nè eccessivametne modesta, insomma una vox media,  incatenata a una roccia, sulla quale, da un orologio ad acqua,  cadono poco alla volta impercettibili  gocce d’acqua che lentamente corroderanno la pietra e libereranno la fanuiculla. ,

Realizzata nel 1551, e ampliamente documentata negli scritti autografi dell'autore, con l'approvazione di Michelangelo ( condizione necessariamente voluta dal Minerbetti  ), l'opera riesce sempre ad affascinare con la perfezione dei suoi tratti, sia nel suo originale, sia nelle varie versioni preparatorie che sono esposte  di lato al dipinto principale. Si noti il  cambio di riferimenti rispetto alla tela del 1542, che ci offriva una diversa ispirazione, probabilmente di matrice biblica. Straordinari i particolari: dalla minuzia rappresentativa dell'orologio al drappeggio delle stoffe, al tralcio dell'edera dello sfondo ,all'acconciatura della fanciulla.  

La mostra si completa con una serie di incisioni che riprendono il tema del Vasari e l'utilizzo dell'immagine come frontespizio ex libris di svariate pubblicazioni., e ancora busti e medaglie di Ercole II d'Este .
 

 

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Bella l'ambientazione , giocata sui temi del rosso , con luci soffuse che danno alla saletta un'eleganza fuori del tempo, sospesa, che suggerisce calma e riflessione.

L'esposizione è visibile  dal 26 novembre al 5 gennaio 2014. http://www.beniculturali.it.  ( s.tar )


















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