UNA VOLTA NELLA VITA- documenti rari in mostra alla sala Bianca di Palazzo Pitti

Firenze, 27 gennaio 2014 -

Da oggi fino al 27 Aprile, la sala bianca della galleria palatina cambia aspetto e colore, e , novum scriptorium , osipta la prima delle mostre del programma UN ANNO AD ARTE del Polo Museale fiorentino, dal titolo: UNA VOLTA NELLA VITA.E non si poteva trovare titolo migliore,  perchè almeno una volta nella vita è necessario provare emozioni, vivere un sogno, rimanere incantati di fronte alla bellezza sempiterna della cultura…  Sembra incredibile, ma  davanti a questi tesori rivelati, si provano sentimenti differenti, gioia e commozione, e ci si domanda perchè abbiamo aspettato così tanto... perchè questi documenti raccontano la nostra storia, e in alcuni casi l'hanno anche cambiata, basti pensare all'editto firmato da Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, che nel 1786 abolì la pena di morte nel Granducato di Toscana. E ancora piccole e grandi curiosità, come il registro dell’Istituto degli Innocenti che riporta il nome della prima bimba abbandonata nella “pila” di pietra e chiamata Agata Smeralda; il certificato di battesimo di Leonardo da Vinci, la cui nascita viene denunciata dal nonno;  l’atto di concessione del re Luigi XI di Francia a Piero de’Medici per l’inserimento dei gigli di Francia nello stemma della dinastia toscana; le lezioni di Galileo sulla Divina Commedia.
Fortemente voluta ( ideata e curata ) dal giornalista Marco Ferri, ci regala la possibilità, probabilmente unica, di vedere dal vivo alcuni dei più significativi tesori nascosto di archivi e biblioteche di Firenze. Ben 33 i  prestatori, dalla Misericordia di Firenze alla Società Dantesca, dalla fondazione Horne alla Biblioteca Nazionale e Marucelliana, la fondazione Cassa di Risparmio e gli archivi dell'Arcivescovado. Insomma,documenti rarissimi, in alcuni casi addirittura  mai presentati al pubblico anche per la loro delicatezza ed estrema fragilità.
Indovinato l'allestimento, ancora una volta curato dall'architetto  Mauro Linari, che stavolta si è trovato alle prese con materiale  diverso e delicatissimo. I libri e i documenti cartacei, infatti, temono tutto, la luce, l'umidità, il calore, ecco quindi la necessità di una situazione "climatica ad hoc, che Linari ha saputo creare con straordinaria perizia.


 



 

Scomparsa come dicevamo la sala bianca, il visitatore si ritrova indietro nel tempo, proprio all'interno della Biblioteca Palatina, di cui troneggia una gigantografia in fondo alla sala ( in realtà la biblioteca occupava tutto il piano dell'attuale Galleria d'arte moderna, a tutta altezza !!!ndr ). I toni del blu regalano un'atmosfera senza tempo e l'illuminazione è ridotta al minimo. 37 teche, quasi novelle scrivanie, permettono una visione ottimale e completa, che permette di gustare a pieno le meraviglie presentate.
Si va da un papiro egiziano  del IV-I secolo a.Cristo fino al primo numero di Topolino nell’edizione italiana del 1932,attraverso una lezione scritta di Galileo sull’Inferno di Dante, autografi di Girolamo Savonarola, Poliziano, Cosimo I de’ Medici, Joachim Winckelmann, Ugo Foscolo, Vasco Pratolini, Dino Campana ed Eugenio Montale, di cui vengono presentati anche due acquerelli.
Ed ancora testi autografi di Eduardo De Filippo,il primo vocabolario della Crusca del 1612 e l'ultima edizione della Divina Commedia in vietnamita.
Per finire una vetrina con due  libri particolari: uno circondato dal fango dell’alluvione del ’66 e un altro  "esploso " per la bomba dei Georgofili del 1993.
Una nota di riflessione per capire a quali rischi è esposto il nostro patrimonio culturale  e con quanto amore lo dobbiamo proteggere .                                                        ( samantha taruffi noli castriota )

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